Laparoscopia 3D
Una nuova tecnica che consente maggiore precisione negli interventi mininvasivi.
La tecnologia 3D offre al chirurgo un eccellente profondità del campo operatorio abbinata ad un ottimo sincronismo tra l’occhio e gli strumenti operatori. Questo permette di ovviare al principale handicap della laparoscopia convenzionale: la visione in solo 2 dimensioni. Grazie all’utilizzo, invece, della videocamera in 3D gli operatori sono in grado di migliorare le capacità nel posizionare i punti di sutura e nell’annodare i fili.
La laparoscopia 3D fonde le caratteristiche d’eccellenza della laparoscopia tradizionale (nitidezza della visione, alta resa cromatica, risoluzione) a quella dell’elaborazione digitale
dell’immagine, permettendo una visione tridimensionale con profondità di campo vicina alla chirurgia open.
Tutto ciò è possibile con l’uso di caschetti (tecnologia di derivazione aeronautica) oppure di occhiali con lenti polarizzate che vengono indossati dai chirurghi e che forniscono agli stessi una
visione 3D, cosa impossibile nella laparoscopia tradizionale.
Riassumendo: quali sono i vantaggi della visione tridimensionale in laparoscopia?
• Ottima qualità dell’immagine: l’immagine ha un ottima qualità anche sui
monitor grazie alla tecnologia della stereo-camera (doppia telecamera 3D).
Ottima resa cromatica senza cambiamento di luce nelle differenti condizioni
endoscopiche, dovuta ad una elaborazione completamente digitale.
• Visione stereoscopica: per fare ciò è necessario inviare due immagini distinte
ai due occhi e permettere al cervello di rielaborarle stereoscopoicamente. La
visione tridimensionale è resa possibile dal display stereoscopico che possiede
una tecnologia con tre canali indipendenti per il rosso, il blu ed il giallo,
ottimizzando la distanza di focalizzazione per l’occhio.
• Maggior comfort per il chirurgo: operare con il sistema 3D aumenta gli spazi e
la profondità di campo, garantendo al chirurgo procedure più precise ed
una maggiore libertà nei movimenti, riducendo largamente il livello di stress.
Il chirurgo riacquista una postura corretta ed i suoi movimenti prescindono dal
posizionamento dei monitor di sala e da ulteriori apparecchiature. Il display
personale permette comunque di avere a disposizione una buona visione del
campo operatorio.
Quanto sopra porta quindi ad una maggiore qualità dell’immagine, percezione della profondità di campo, feedback tattile migliore, ottima flessibilità, migliore ergonomia, maggior precisione,
riduzione delle complicazioni, minore stress per il chirurgo e sopratutto per il paziente, riduzione dei costi, miglior recupero post operatorio.
Tutto ciò offre una nuova dimensione per la chirurgia, dove la precisione e l’identificazione dei tessuti fanno la differenza... è più o meno la stessa differenza tra la visione di un
film a casa e un film in 3D al cinema!!!