Chirurgia delle emorroidi

Quella per la cura delle emorroidi è una chirurgia delicata. Oggi eseguibile senza dolore, senza perdite di sangue, con immediata ripresa della funzione intestinale ed ottimi risultati a distanza. I nuovi strumenti chirurgici per la terapia delle emorroidi sfruttano fonti d’energia quali ultrasuoni o radiofrequenza, consentendo una dissezione precisa ed esangue con rispetto delle strutture anatomiche.

Emorroidi interne ed esterne

DEFINIZIONE

Le emorroidi sono dei cuscinetti di tessuto vascolare che giocano un importante ruolo nel mantenimento della continenza fecale. Esse sono un componente normale e fisiologico delle strutture del canale anale. Le emorroidi sono composte da tessuto vascolare, che contiene un alto numero di strutture artero-venose anastomizzate e da tessuto connettivo, con un alto contenuto di fibre elastiche e collagene. Il termine malattia emorroidaria, indica l'alterazione delle emorroidi interne, sostanzialmente causato dal prolasso della mucosa del retto che fa slittare verso il basso i cuscinetti emorroidari. Questi, non più localizzati nella loro sede anatomica normale, possono cominciare a dolere e sanguinare.

Anatomia del canale anale

SINTOMATOLOGIA

I sintomi delle emorroidi possono includere semplici sensazioni di fastidio e dolore, talvolta con sanguinamento (soprattutto in caso di prolasso), fino a lesioni trombotiche, fenomeni ischemici, per giungere a necrosi e gangrena delle emorroidi stesse. Le emorroidi si classificano in quattro diversi gradi di gravità
I 4 gradi si distinguono come segue:
    ▪    I grado: le emorroidi sanguinano ma non prolassano;
    ▪    II grado: le emorroidi prolassano durante lo sforzo defecatorio ma rientrano spontaneamente;
    ▪    III grado: il prolasso emorroidario deve essere riposizionato manualmente nell’ano;
    ▪    IV grado: il prolasso emorroidario è permanentemente esterno e non può essere riposizionato manualmente all’interno.

 

TERAPIA DELLE EMORROIDI
Esistono vari tipi di terapie per le emorroidi a seconda della gravità: per gli stadi iniziali occorre correggere la dieta utilizzata assumendo più fibre ed osservare una cura migliore per l'igiene, per il II/III grado  è possibile instaurare una terapia medica a base di flebotonici. Il III e IV grado richiedono quasi sempre una terapia chirurgica.
Le metodiche chirurgiche risolutive maggiormente utilizzate nel trattamento delle emorroidi sono: il metodo THD acronimo di Transanal Hemorroidal Dearterialisation, la tecnica di Longo (emorroidopessia mediante suturatrice meccanica), la emorroidectomia secondo Milligan Morgan (MM) oggi eseguibile anche con pinza a radiofrequenza o bisturi armonico.

Transanal Hemorroidal Dearterialisation (THD)
Il metodo THD consiste nell'individuazione e nella successiva legatura dei sei rami principali dell'arteria emorroidaria superiore, con effetto immediato sulla decongestione delle emorroidi.
L'individuazione delle arterie avviene in modo preciso e sicuro attraverso l'utilizzo di una sonda Doppler. Il prolasso della mucosa viene risolto attraverso un lifting della stessa effettuato con suture riassorbibili; sarà poi la fibrosi provocata dal punto utilizzato per la procedura (acido poliglicolico) a fissare definitivamente la mucosa e le emorroidi alla parete muscolare del retto. A differenza della tecnica di Longo e della Milligan Morgan, il metodo THD non prevede alcuna asportazione di tessuto, risultando attualmente la tecnica chirurgica meno invasiva per il paziente e con un dolore post operatorio assolutamente inferiore se paragonato alle altre tecniche, con una percentuale di complicanze gravi pressoché nulla.

Tecnica di Longo
La tecnica di Longo consiste nella asportazione di un cilindro di mucosa al giunto tra retto ed ano con una suturatrice meccanica (dispositivo comunemente usato per la costruzione delle suture, o anastomosi, intestinali). Determina un riposizionamento verso l'alto dei cuscinetti emorroidari ed un'interruzione delle arterie afferenti alle emorroidi. La metodica può essere eseguita in anestesia locale, associata eventualmente ad una blanda sedazione endovenosa, o meglio in anestesia epidurale e può essere eseguita in regime di Day Surgery.

Tecniche di emorroidectomia
Queste tecniche hanno in comune l’asportazione del tessuto emoroidario patologico. Per brevità menzioneremo la tecnica più conosciuta detta emorroidectomia secondo Milligan & Morgan dal nome degli autori che la descrissero nella versione originale nel 1937. Oggi questa tecnica viene riproposta con l’utilizzo di stumenti chirurgici di ultima generazione che sfruttano fonti di energia, quali la radiofrequenza e gli ultrasuoni, per ottenere un intervento senza sanguinamento e privo di dolore.


Video di un intervento per emorroidi con suturatrice meccanica (PPH)

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